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6.1 Concetti di Base

La Programmazione Orientata agli Oggetti (OOP) è un paradigma di programmazione che si basa sul concetto di "oggetti". Questi oggetti contengono dati (conosciuti come attributi o proprietà) e comportamenti (conosciuti come metodi). L'OOP aiuta a organizzare il codice in modo più chiaro e modulare, migliorando la manutenibilità e la riusabilità del software.

Concetti Fondamentali

  1. Classe: Una classe è un modello o un prototipo per creare oggetti. Definisce gli attributi e i metodi comuni che gli oggetti di quella classe avranno.
  2. Oggetto: Un oggetto è un'istanza di una classe. Può contenere dati nello stato degli attributi e può eseguire operazioni attraverso i metodi.
  3. Attributi: Gli attributi sono le variabili di stato di un oggetto. Rappresentano le caratteristiche dell'oggetto e contengono i dati.
  4. Metodi: I metodi sono le funzioni associate a una classe. Rappresentano i comportamenti degli oggetti e possono accedere e manipolare gli attributi dell'oggetto.
  5. Incapsulamento: L'incapsulamento è il concetto di nascondere l'implementazione interna di un oggetto e permettere l'accesso solo attraverso interfacce pubbliche (metodi). Ciò protegge gli attributi da accessi e modifiche non autorizzati.
  6. Ereditarietà: L'ereditarietà consente una classe (chiamata classe figlia) di ereditare attributi e metodi da un'altra classe (chiamata classe genitore o classe base). Questo favorisce il riutilizzo del codice e la creazione di gerarchie di classi.
  7. Polimorfismo: Il polimorfismo consente agli oggetti di classi diverse di essere trattati come oggetti di una classe comune attraverso l'uso di interfacce e classi astratte. Questo favorisce la flessibilità e la modularità del codice.

In Rust, il paradigma OOP

Nella programmazione orientata agli oggetti (OOP) di Rust, le strutture (che abbiamo visto nel capitolo 4.2) fungono da blocchi di costruzione fondamentali, rappresentando oggetti con dati. I metodi (che abbiamo visto nel capitolo 4.2) associati alle strutture definiscono il comportamento specifico di queste istanze.
Qui entra in gioco il cuore della OOP di Rust: i traits (prossimo capitolo). Questi servono come interfacce, definendo comportamenti comuni che le strutture possono condividere. Attraverso i traits, le strutture possono aderire a comportamenti specifici, consentendo la polimorficità. L'uso di &dyn Trait rende possibile il polimorfismo, consentendo al codice di lavorare con diverse implementazioni di un trait. Questa sinergia tra strutture, metodi e traits consente la creazione di codice OOP modulare, flessibile e riutilizzabile in Rust.

info

La principale differenza nella programmazione orientata agli oggetti (OOP) in Rust risiede nell'approccio alla sicurezza e al controllo. Mentre Python e Java favoriscono l'ereditarietà di classi, Rust si basa su strutture (structs) e traits. Questi ultimi permettono una composizione flessibile di comportamenti, promuovendo il polimorfismo e la modularità senza i rischi tipici dell'ereditarietà. Inoltre, Rust offre un sistema di proprietà e di gestione della memoria senza garbage collection, garantendo la sicurezza nel controllo delle referenze e prevenendo errori comuni come gli accessi nulli o le race condition, caratteristiche fondamentali per sistemi robusti e sicuri.